L'economia circolare sta rivoluzionando il modo in cui produciamo, consumiamo e gestiamo le risorse.

Questo innovativo approccio economico si distingue dal tradizionale modello lineare “prendi-produci-usa-getta”, cercando invece di creare un sistema sostenibile in cui i materiali e i prodotti vengono rigenerati, riutilizzati e riciclati. 

Il concetto di circolarità – nato alla fine degli anni Sessanta, grazie all’economista Kenneth E. Boulding che ne parla in un libro dedicato alla “astronave Terra” – si basa sull’idea di creare un ciclo continuo di utilizzo delle risorse, in cui i materiali, i prodotti e i rifiuti vengono reintegrati nel sistema produttivo anziché essere considerati come scarti da eliminare.

Il passaggio da economia lineare a circolare

Nel modello tradizionale lineare – il sistema economico che ha preso forma tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, quando importanti avanzamenti scientifici e significative innovazioni tecnologiche hanno portato a un notevole aumento della produttività – i beni vengono prodotti, utilizzati e infine smaltiti come rifiuti. Nell’Unione Europea, ogni individuo consuma in media quasi 15 tonnellate di materiali all’anno per soddisfare le proprie esigenze, generando contemporaneamente 4,5 tonnellate di rifiuti annui per persona.

 

Per questo è fondamentale la circolarità: il concetto chiave di “ciclo di vita” su cui si fonda fa riferimento alla progettazione di prodotti e servizi considerando tutte le fasi del loro ciclo di vita, dalla produzione alla fine della vita utile. Implicando l’adozione di materiali riciclabili, l’estensione della durata dei prodotti e la progettazione per la riparazione e il riciclo.

 

Inoltre, la circolarità, coinvolge anche il concetto di “economia dei servizi”, che sposta l’accento dall’acquisto di beni alla fruizione di servizi. Invece di possedere un prodotto, i consumatori possono noleggiarlo o usufruire di un servizio, consentendo alle aziende di mantenere il controllo sui materiali e di gestire meglio il loro ciclo di vita.

La collaborazione tra diverse parti interessate, come aziende, governi e consumatori, è fondamentale per creare un sistema circolare efficace. La condivisione delle informazioni, delle risorse e delle infrastrutture può favorire l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e l’implementazione di pratiche circolari.

8 vantaggi dell’economia circolare

Adottare azioni come la raccolta differenziata, l’utilizzo di beni di seconda mano, approfittare dei servizi della sharing economy, la riparazione degli oggetti e il rifiuto del concetto di “usa e getta” sono gesti semplici che tutti possono mettere in pratica. La transizione verso un’economia più circolare comporta quindi numerosi vantaggi, tra cui:

 

  1. Riduzione della pressione ambientale: L’adozione di pratiche circolari riduce lo sfruttamento delle risorse naturali e l’impatto negativo sull’ambiente, contribuendo alla conservazione degli ecosistemi.
  2. Maggiore sicurezza nella reperibilità di materie prime: L’uso efficiente delle risorse e il riciclo permettono di ridurre la dipendenza da materie prime vergini, garantendo una maggiore stabilità e sicurezza nell’approvvigionamento.
  3. Aumento delle risorse naturali: La circolarità permette di prolungare la vita utile delle risorse, evitando che vengano disperse come rifiuti e consentendo di sfruttarle più a lungo.
  4. Incremento della competitività dei mercati: L’adozione di pratiche circolari può conferire alle imprese un vantaggio competitivo, grazie all’efficienza, all’innovazione e all’accesso a nuovi mercati.
  5. Innovazione e crescita economica: L’economia circolare stimola l’innovazione tecnologica e la creazione di nuovi modelli di business, favorendo la crescita economica a lungo termine.
  6. Incremento dei posti di lavoro: L’economia circolare richiede nuove competenze e attività legate al riciclo, alla riparazione e alla gestione sostenibile delle risorse, creando opportunità di lavoro e stimolando l’occupazione.
  7. Migliore gestione dei rifiuti e riduzione: L’approccio circolare permette di gestire in modo più efficiente i rifiuti, riducendone la quantità e favorendo il riciclo, il riutilizzo e il recupero energetico.
  8. Prodotti più durevoli e innovativi per il risparmio e il miglioramento della qualità della vita: L’economia circolare promuove la progettazione di prodotti durevoli, riparabili e riciclabili, offrendo soluzioni sostenibili che favoriscono il risparmio e migliorano la qualità della vita dei consumatori.

Piano d'azione per l'economia circolare: Un passo decisivo verso la sostenibilità europea

Il 9 febbraio 2021, la Commissione europea ha adottato il piano d’azione per l’economia circolare, allineandosi all’obiettivo stabilito dal Green Deal Europeo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

 

Il piano comprende una serie di misure chiave, tra cui:

 

Regole per la progettazione di prodotti con un maggiore utilizzo di materiali riciclati: Si mira a promuovere l’adozione di criteri di progettazione che favoriscano l’impiego di materie prime riciclate e la facilitazione del riciclo dei prodotti alla fine della loro vita utile.

 

Obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra: Il piano si propone di ridurre le emissioni di gas a effetto serra legate all’estrazione e all’utilizzo di risorse naturali, promuovendo una gestione sostenibile delle risorse e incoraggiando l’efficienza energetica.

 

Aumento dell’utilizzo di energie rinnovabili: Si punta a promuovere l’adozione e l’espansione delle energie rinnovabili per ridurre la dipendenza dalle fonti di energia non rinnovabile e diminuire l’impatto ambientale legato alla produzione di energia.

 

Creazione di un nuovo sistema di governance e indicatori di rendimento: Si prevede lo sviluppo di un sistema di monitoraggio e valutazione per misurare l’efficacia delle politiche e delle azioni nell’ambito dell’economia circolare. Saranno stabiliti indicatori di rendimento per valutare il progresso e stimolare un’azione continua.

 

Il piano d’azione per l’economia circolare rappresenta un importante passo avanti nell’indirizzare l’Unione Europea verso un modello economico più sostenibile e in linea con gli obiettivi ambientali. Ma a che punto è l’Italia?

Investimenti circolari: I consorzi italiani guidano il cammino verso l'economia sostenibile

I principali consorzi italiani stanno intensificando i loro sforzi nell’adozione dell’economia circolare al fine di rendere i loro processi produttivi sempre più virtuosi.

 

Uno degli esempi pionieristici è l’accordo tra CoReVe (Consorzio per il Recupero del Vetro) e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Un ambizioso piano da oltre sei milioni di euro è stato messo in atto per incrementare la raccolta di rottami di vetro di circa 300 mila tonnellate. Questo progetto si tradurrà in una significativa riduzione diretta di 11,6 milioni di metri cubi di gas e indiretta di 20,2 milioni di metri cubi di gas.

 

Un altro importante progetto coinvolge ancora Anci, questa volta in collaborazione con Conai, e si basa sulle risorse allocate dal PNRR. L’obiettivo è migliorare la raccolta degli imballaggi nelle regioni meridionali, offrendo sostegno alla Campania, alla Puglia, alla Sicilia e alla Calabria per realizzare progetti finanziabili tramite il piano nazionale.

 

I recenti dati del report Circonomia 2022 hanno confermato che l’Italia sta facendo grandi progressi nell’ambito dell’economia circolare, posizionandosi come leader in Europa per il basso consumo di materia e il riciclo, nonostante le sfide della transizione energetica.

 

Il rapporto è stato presentato durante il Festival dell’economia circolare e della transizione ecologica di Alba lo scorso 22 settembre, evidenziando le criticità globali che caratterizzano la nostra epoca. I dati presentati rivelano un trend positivo per l’economia circolare italiana, che si posiziona al primo posto tra i 27 paesi europei per l’efficienza delle risorse. Tale valutazione è stata ottenuta attraverso un indice di circolarità basato su 17 indicatori chiave. L’Italia si distingue in particolare per il consumo interno di materia pro capite, la percentuale di riciclo rispetto al totale dei rifiuti, l’efficienza energetica in rapporto al PIL e il consumo di materia in rapporto al PIL.

 

Questo trend positivo si estende su tutto il territorio italiano, con particolare rilevanza per le regioni del Centro-Nord che si distinguono per le loro pratiche e iniziative mirate all’economia circolare.

 

Con Sabego, la fede nell’economia circolare e nella sostenibilità è incrollabile. Crediamo fermamente che ogni persona abbia il potere di contribuire alla costruzione di un futuro migliore. È proprio per questo motivo che puntiamo sull’efficientamento energetico di villette, condomini e capannoni, investendo nel settore fotovoltaico, consapevoli del potenziale di un piccolo cambiamento apportato da singoli individui per generare un impatto significativo su scala più ampia.

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