A che punto è l’Italia nella rivoluzione green?

Il nostro paese ottiene degli ottimi risultati a livello europeo, se paragonato alle altre principali potenze economiche: nel 2019 il 17,8% dei consumi energetici è stato coperto da fonti rinnovabili, quota discreta che si piazza comunque al primo posto in Europa. Anche le aziende dimostrano un crescente interesse in materia di sostenibilità: l’investimento medio nel 2019 per azioni di responsabilità sociale, CSR, è salito a 241mila euro con un incremento del 15% rispetto al 2017. Gli investimenti maggiori riguardano interventi per diminuire l’impatto ambientale: il 42% delle aziende investe in tecnologie per diminuire l’inquinamento e facilitare lo smaltimento dei rifiuti, mentre il 38% privilegia efficientamento e minor consumo energetico.

Nel dicembre del 2019, l’Europa ha presentato il Green Deal, un piano per fare della sfida climatica e della transizione ecologica un’opportunità per rilanciare economia e sviluppo. L’obiettivo è quello di diventare il primo continente climate neutral al mondo, con un sistema completamente decarbonizzato entro il 2050. 

Investire nella transizione energetica può costituire un impulso fondamentale per una ripresa sostenibile post Covid, trainata da energie rinnovabili e efficientamento per abbassare il fabbisogno energetico. Incentivare questi settori, permetterebbe di creare 19 milioni di posti di lavoro legati alla transizione energetica, arrivando a 30 milioni di occupati entro il 2030. 

Ma quali sono oggi le opportunità per privati e aziende in Italia che cercano soluzioni sostenibili?

La liberalizzazione del mercato dell’energia ha permesso di scardinare quel paradigma per il quale l’energia prodotta da fonti rinnovabili dovesse costare di più. L’evoluzione del mercato permette oggi di scegliere provider di energia sostenibile che garantiscono un approvvigionamento responsabile e risparmio.

Il nuovo rapporto pubblicato da Irena (International renewable energy agency) evidenzia il netto calo dei costi per l’installazione di impianti fotovoltaici o eolici, dovuto al miglioramento delle tecnologie e dei processi produttivi. Aumenta l’efficienza degli impianti che diventano contemporaneamente più economici: a guidare il trend è il solare fotovoltaico con un -82% di costi tra il 2010 e il 2019.

Anche i costi dell’elettricità da solare pubblico diminuiscono, con un calo del 13%. 

Già da diversi anni, vengono predisposti una serie di incentivi per la realizzazione di questi impianti come, ad esempio, la detrazione al 50% per il fotovoltaico.

L’Ecobonus previsto dal Decreto Rilancio rappresenta un impegno concreto per incentivare la transizione energetica e l’efficientamento, tingendo di tinte verdi gli stimoli alla ripresa economica. L’opportunità è particolarmente interessante: viene predisposto un finanziamento per tutti gli interventi in grado di migliorare l’efficienza energetica dell’immobile, tagliandone i consumi energetici e l’impatto ambientale. Si accede al bonus certificando che i lavori effettuati abbiano comportato il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’immobile. 

Considerando la possibilità di ricorrere a sconto in fattura o alla cessione del credito, il Superbonus si dimostra un’occasione particolarmente interessante per abbattere i consumi, proteggere l’ambiente e risparmiare. Se vuoi approfondire, puoi leggere il nostro articolo sull’Ecobonus qui.

Una risposta attiva all’emergenza climatica può rappresentare per l’Italia un’occasione di rilancio economico e di sviluppo occupazionale: il nostro paese sta ottenendo importanti risultati ma manca una visione programmatica nel lungo periodo. 

Investire nell’energia sostenibile e nell’efficientamento non è mai stato tanto conveniente e sono diversi gli incentivi predisposti a stimolare la transizione energetica: adesso c’è bisogno di un cambio di mentalità. Bisogna informare e condividere, per far crescere la consapevolezza che un cambio di passo è concretamente possibile.

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